Mentre attendiamo con ansia che si faccia il referendum tra i lavoratori per l'accordo firmato da cgil e cisl sul taglio del costo del lavoro nel Comune di Torino ecco che le solerti segreterie lanciano un allarme:
Comuni, è emergenza salario, senza risposte mobilitazione Cgil, Cisl, Uil: è il caos, così si impoveriscono stipendi già troppo magri Roma, 12 febbraio 2014 “Ci preoccupa la grave sottovalutazione del caos generatosi in molti Comuni italiani con il proliferare di vertenze sul salario accessorio dei dipendenti. In seguito alle ispezioni del Ministero dell'Economia, alcune amministrazioni, o perché sollecitate o per tutelarsi, hanno addirittura pensato di decurtare parte del salario accessorio o rivisto unilateralmente alcuni istituti contrattuali, penalizzando così i già magri salari di lavoratrici e lavoratori pesantemente colpiti da blocco pluriennale della contrattazione. Crediamo che il Governo debba intervenire e in fretta per evitare che le gravi difficoltà di bilancio degli enti vengano scaricate sui dipendenti”. Con una nota congiunta Rossana Dettori, Gianni Faverin e Giovanni Torluccio – rispettivamente Segretari Generali di Fp-Cgil, Cisl-Fp e Uil-Fpl – lanciano l'allarme sul salario di lavoratrici e lavoratori dei Comuni italiani. “E' gravissimo – continuano i tre sindacalisti - che il costo della crisi dei bilanci comunali venga pagato dai lavoratori, in alcuni casi persino con la restituzione delle somme percepite o, come a esempio è avvenuto nel Comune di Vicenza, con la messa in mora dei lavoratori. Parliamo pur sempre di stipendi fermi dal 2010 e di un lavoro necessario per mantenere la coesione nelle nostre comunità locali, offrire servizi e far funzionare la macchina pubblica. Sottovalutare la situazione può portare a criticità ben più gravi”. “Dal Veneto alla Campania la situazione precipita, mentre il Governo sta a guardare. Già a fine gennaio abbiamo chiesto ai Ministri D'alia e Delrio di convocarci per affrontare la situazione.
E' evidente – concludono Dettori, Faverin e Torluccio - che in assenza di una
soluzione tempestiva, le tante vertenze locali aperte troveranno una
dimensione nazionale e verranno ricondotte a una mobilitazione in difesa
del salario e dei servizi offerti dai Comuni, oggi a rischio a causa di
un'intollerabile indifferenza”.
ALLELUIA!!! Finalmente se ne sono accorti!!!
lavoratricielavoratori incomunedisaccordo VOTA NO AL REFERENDUM se ci sarà...
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